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Autonomia differenziata ossia "Zero al Sud"

Argomento affrontato con un convegno organizzato dall’Osservatorio nel 2018 ma che in questa pagina vogliamo approfondire grazie a Marco Esposto (giornalista del “il Mattino”) autore del libro “Zero al SUD”. Approfondiamo meglio e nei particolari i cambiamenti costituzionali del 2001 fatti da B, pur dimostrandosi in linea con la filosofia della nostra costituzione, erano e sono in realtà un presa in giro per l'unità d'Italia e per il popolo meridionale.

Libro che consigliamo di leggere a tutti, ma soprattutto, alla nostra classe politica che resta complice di un decadimento delle finanze del Sud e di conseguenza di tutto lo sviluppo del SUD a pari di chi ha inserito in Costituzione dettami che erano, sono e restano impossibili da realizzare.

Andiamo ad esaminare brevemente come cambia il Titolo V della costituzione con le modifiche fatte nel 2001 con al governo FI e Lega e l'aiuto del PD., "Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione". pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 248 del 24 ottobre 2001, modifiche che furono confermate con un referendum tenutosi il 7 ottobre 2001, alle urne si recò solo 34,10% mentre il 65.90 % aveva da fare qualcosa altro specialmente al SUD (in Calabria affluenza fu del 20% circa ed il 64% votò SI). Allora come oggi. il cittadino, non capi e continua a non capire cosa significhi in Italia il federalismo, specialmente quello fiscale oggi all'interno della “autonomia differenziata”. Senza metterci del nostro, potrebbe essere di parte, con tale riforma (dalla Treccani) si iniziò l’autonomia Finanziaria “Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa. La finanza locale (art. 119 Cost.) si fonda su 3 pilastri: autonomia impositiva; compartecipazione al gettito di tributi erariali, riferibili al territorio (territorialità dell’imposta); fondo perequativo per colmare eventuali squilibri tra le Regioni, derivanti dalla diversa capacità fiscale dei territori, e per assicurare gli stessi standard nell’erogazione di alcuni servizi. A questi si aggiunge la finanza straordinaria, costituita da risorse aggiuntive destinate dallo Stato a zone specifiche per sviluppo, crescita, coesione, solidarietà sociale e rimozione di squilibri economici e sociali”.

Tale concetto è legato a come i flussi finanziari sono cambiati, prima del 2001 lo Stato incassava e distribuiva dopo per via di una serie di tagli (spending rewiew!) ed il nuovo capitolo V si introduce un nuovo sistema per determinare i flussi di cassa, ossia quanto devono avere gli enti locali e come gestire la “cassa”.

Quindi per determinare il quanto, nell’art 117, vengono introdotti i LEP, ossia si tratta dei servizi e delle prestazioni che lo Stato deve garantire in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale, in quanto consentono il pieno rispetto dei diritti sociali e civili dei cittadini. In particolare, quando si parla di LEP si fa riferimento ai servizi di carattere sociale, in maniera distinta dai LEA (Livelli essenziali di assistenza) che riguardano il campo sanitario.

In altri termini, lo Stato definisce uno standard di servizi e prestazioni adeguato alle esigenze di tutti i cittadini, indipendentemente dal luogo di residenza, ed eroga di conseguenza le risorse necessarie agli enti locali per poterli garantire. In particolare, tali risorse sono destinate agli enti che non ne dispongono autonomamente, che quindi dovrebbero ricevere un contributo più sostanzioso dallo Stato centrale.

Ad oggi ancora non sono stati definiti i LEP per cui il quanto erogare ancora resta ignoto, ma la cosa più “infima” è come vengono gestiti i soldi, ossia art 119 “La legge dello Stato istituisce un fondo perequativo, senza vincoli di destinazione, per i territori con minore capacità fiscale per abitante”. I soldi in questo fondo chi dovrebbe metterli? Sempre nello stesso Art troviamo “Le risorse derivanti dalle fonti di cui ai commi precedenti consentono ai Comuni, alle Province, alle Città metropolitane e alle Regioni di finanziare integralmente le funzioni pubbliche loro attribuite”.

Quindi ogni ente “compartecipa al fondo” secondo le proprie finanze derivanti dalle tasse che in quel territorio vengono pagate, dove non arrivano gli enti dovrebbe esserci i fondo dello Stato. Successivamente è nato il Fondo Solidarietà comunale.

Per farla breve e semplice in costituzione si è introdotta ai fini “perequativi di finanza” una sorte di “solidarietà” fra enti territoriali per fa si che tutti i cittadini italiani avessero dei servizi standard base uguali, anche nelle zone con difficoltà economiche (da dove sono nate?). Ebbene cosa più assurda non è concepibile per la stessa storia d’Italia!

Chi conosce la storia e le dinamiche che si sono svolte dai pensieri lombrosiani ad oggi nell’Italia “pseudo” unità sa e sapeva che ciò era qualcosa di impossibile, tant’è che ad oggi tutto ancora è ben lontano di essere definito e il divario aumenta in quanto si è trovato ogni scusa per ritardare la defnizione dei LEP ma cosa più importante le risorse finanziare per attuare LEP.

Anzi nel corso degli anni proprio sulla definizione dei LEP e di quanto ognuno deve avere sono state fatte assurdità economiche e leggi razziste che hanno introdotto per legge i cittadini di serie A e cittadini di serie B.

Se la storia ci dice che da 150 anni tutte le leggi sono state fatte per impoverire il SUD ed i CTP dall'anno 2000 in poi (anno fra l'altro della loro istituzione!)  ne dimostrano i fatti in conti economici, quali speranze si ha nell'attuale un cambio di pensiero e di passo? Riteniamo ben poche. Perché se dal 2001 in poi le regioni divenute più ricche più per legge che per merito avrebbero dovuto attuare la perequazione che non hanno mai fatto? Oggi dovrebbero dare i soldi (in effetti sarebbe un reso!) alla regione più povere cosi per miracolo istituzionale? Pensiamo proprio di no. Ecco perche la riforma dell'autonomia è fasulla.

Infatti, dopo 22 anni non ne hanno dato e ne daranno! Per cui I LEP sono rimasti cose immaginarie! Alcuni video filtrati dalla rete sull'argomento nel menu contestuale su tali argomenti.

Sotto un' Intervista a Marco Esposito.

 Intervista a Marco Esposito.e Prof Danieli